Piano Nazionale d’Azione per il Radon

Finalmente è stato pubblicato il Piano Nazionale d’Azione per il Radon (PNAR), tanto atteso da chiunque si occupi di Radon in Italia. Ma che cosa è il PNAR e che novità porta? In queto articolo spiegheremo che cosa è questo Piano Nazionale è quali novità ha introdotto.

Il Piano Nazionale d’Azione per il Radon (PNAR) rappresenta un documento dove sono inserite tutta una serie di azioni e di indicazioni che hanno l’obbiettivo di ridurre il rischio dovuto al gas Radon. Questo piano deve essere redatto ai sensi dell’art. 10 del D. Lgs. 101/2020 e individua le strategie, i criteri e le modalità di intervento per prevenire e ridurre i rischi di lungo termine dovuti all’esposizione al Radon nelle abitazioni, negli edifici pubblici e nei luoghi di lavoro.

Una volta emanato il Piano, le Regioni e le Provincie autonome di Trento e di Bolzano hanno 24 mesi per adeguare i rispettivi ordinamenti, ovvero le leggi regionali, con le indicazioni contenute nel Piano.

Il Piano è stato emanato il 21/02/2024 ed è aggiornato con cadenza decennale.

Ma vediamo cosa contiene questo Piano. Nei primi capitoli del Piano sono inseriti gli aspetti generali sul rischio dovuto al gas Radon, ovvero cosa è il Radon, quali sono le principali fonti di provenienza del Radon, e la situazione in Italia.

Nel secondo capitolo riporta gli obbiettivi e la struttura del Piano. In particolare, gli obbiettivi di questo Piano sono di:

  • Ridurre la concentrazione di Radon nei luoghi di lavoro al di sotto di 300 Bq/m3;
  • Ridurre la concentrazione di Radon nelle abitazioni ricadenti nelle aree prioritarie e che superano i 200 Bq/m3 almeno del 50%;
  • Ridurre la concentrazione di Radon negli edifici pubblici ricadenti nelle aree prioritarie e che superano i 200 Bq/m3 almeno del 50%, dando una priorità per quegli edifici che superano i 300 Bq/m3;
  • La verifica che il livello di concentrazione di Radon sia inferiore ai 200 Bq/m3 nelle abitazioni costruite dopo il 31 dicembre 2024.

Ed ecco la prima novità. Il Piano Nazionale individua tutta una serie di luoghi di lavoro dove dovrà essere effettuata la valutazione del rischio Radon a prescindere dal fatto che siano o no sotterranei. Questi luoghi sono definiti ai sensi dell’art. 16 del D Lgs. 101/2020. I luoghi in questione sono:

  • Locali chiusi con impianti di trattamento per la potabilizzazione dell’acqua in vasca aperta;
  • Impianti di imbottigliamento delle acque minerali (naturali e di sorgente)
  • Centrali idroelettriche.

La seconda novità del Piano è l’indicazione di alcuni criteri per l’individuazione dei punti di misura. In particolare, sono indicati i luoghi dove l’esercente è esentato dalla misurazione. Questi luoghi sono:

  • Locali di servizio, spogliatoi, bagni, vani tecnici, sottoscala e corridoi;
  • Locali a basso fattore di occupazione, ovvero con una occupazione minore di 100 ore/anno.

Infine, il Piano indica alcune indicazioni in merito alle azioni di rimedio da utilizzare in situazioni dove la concentrazione di gas Radon supera il limite di 300 Bq/m3.